Fish House Art - Siracusa, Sicilia

Andrea Puccetti è biologo e bricolaire. La sua passione per il mondo sottomarino è alla base di “full immersion”.

Vive e lavora a Roma.

Andrea Puccetti è biologo e bricolaire.

Ha esposto a Roma, New York, Berlino.

FULL IMMERSION

Bagliori, ombre lontane che si aggirano imponenti, movimenti impercettibili colti a distanza, figure che scompaiono e improvvisamente riappaiono baluginando.
Grandi occhi, linee spezzate, branchie, squame, pinne, mandibole mobili e non, animano le sagome di pesci reali e fantastici.
Grazie a lievi movimenti d’aria, si muovono in gruppi compositi o in solitudine, come in una danza, portando l’osservatore a immaginarsi abitante di una realtà sottomarina.
Subacqueo, biologo, ma soprattutto homo faber, Andrea Puccetti studia Alexander Calder. E’ il gioco di equilibrio tra pesi e movimento, unito all’apparente leggerezza con cui il grande artista statunitense unisce le singole forme che lo affascinano.
Taglia lamiere di alluminio, recupera lastre di ottone, seleziona frammenti di rame, di acciaio, li unisce utilizzando microscopiche viti (mai la colla) e con un sapiente lavoro di bilanciamento li trasforma in saraghi, cefali, orate, cernie perennemente in movimento in un mare immaginario. Simili ma diversi come in natura, i singoli esemplari presentano caratteristiche proprie che li rendono unici rispetto ai loro simili e contemporaneamente parte integrante di un gruppo.
Metafora forse del nostro essere, “full immersion”, in cui gioco e ricerca si bilanciano magistralmente, sembra volere alludere alla leggerezza del nostro esistere sottolineandone, con ironia, l’imprevedibilità.

OTHER SIDE
mostra dinamica in 3 parti: La ragione dei pesci, Mediterraneo, Pesci voraci.

 

E’ un pesce grosso e devo vincerlo, pensò.
Devo impedirgli di rendersi conto della sua forza e di quello che potrebbe fare fuggendo.
Se fossi al suo posto, è adesso che ce la darei tutta e andrei avanti finché si spaccasse qualcosa.
Ma grazie a Dio non sono intelligenti come noi che li uccidiamo; anche se sono più nobili e più capaci.

(da E.Hemingway, Il vecchio e il mare, 1952, trad.di F.Pivano)


Con la sua ricerca artistica Andrea Puccetti sembra dar corpo ad una domanda che si pone da sempre, da quando incominciò ad esplorare il mondo sottomarino. Cosa c’è dietro i movimenti dei pesci, dietro il loro migrare, il loro sparire per giorni per poi ricomparire, numerosi, all’improvviso?… e ancora: come ci vedono?
E allora ecco apparire, oltre branchi di tonni, di cefali, oltre un’ideale superficie, sagome stilizzate tracciate con il fil di ferro.
Il punto di partenza è di nuovo Calder, ma ai circensi del grande artista americano, Andrea Puccetti sostituisce figure evanescenti, dai copricapo bizzarri, che con vari strumenti violano una superficie immaginaria.
Tutto è in movimento, tutto è dinamismo: sembrano non esistere punti fermi, e le figure penetrano la barriera per ritrovarsi immerse in una danza in cui non si sa più chi guida e chi è guidato, chi sta sotto e chi sta sopra, quale sia il confine, la ragione.
Siano essi pescatori, pesci reali o immaginari, appartengono tutti ad un mondo diverso, un mondo regolato da un senso dell’equilibrio che sembra smarrito.
(Laura Mocci)

Opere Artigianali